Dixi in ESCLUSIVA: “Inzaghi? Anche se avesse avuto il mercato top avrebbe accettato lo stesso l’Al Hilal”
L’addio di Inzaghi e la finale persa in modo pesante contro il Psg, ha lasciato tutti ancora sotto shock in casa Inter che si appresta ad affrontare il Mondiale per club con una nuova guida tecnica ovvero Christian Chivu. Ma come sarà la nuova Inter targata Chivu e chi ne trarrà beneficio? I nerazzurri sono comunque la squadra da battere? A questi quesiti e non solo ha risposto telefonicamente per Passionecalcio.eu Dixi, rapper tifoso nerazzurro che presenta anche il suo nuovo singolo “Camiseta”
Come nasce il tuo nome d’arte Dixi e come hai unito la tua passione per la musica e per il calcio per far in modo che potesse uscire fuori Camiseta? Raccontami nel dettaglio per i lettori di Passionecalcio.eu di cosa tratta questo brano e dove può essere ascoltato
“Il mio nome d’arte nasce grazie ai miei amici i quali utilizzando il fatto che io di cognome mi chiamo Dessi lo hanno simpaticamente storpiato e modificato in Dixi, e da li me ne sono subito innamorato subito, e una volta che dovevo scegliere il mio nome d’arte musicale ho scelto proprio questo. La musica e il calcio le sono riuscite ad unire perchè entrambe sono le mie grandi passioni da sempre, a calcio per esempio ci gioco da quando avevo 5 anni e a musica l ho iniziata a fare dai 10, e questa unione ha permesso di conseguenza di far nascere anche Camiseta. Camiseta è un brano sul quale ho lavorato molto col mio gruppo di lavoro, e il nesso del medesimo riguarda il senso di appartenenza e l’importanza di sentire una maglia come una sorta di seconda pelle. Se dovessi infatti descrivere a chi non l’ha ascoltata questa canzone userei come parole chiave appartenenza e seconda pelle”
Le due squadre a cui sei legato sono l’Inter e il Cagliari, secondo te nonostante gli obiettivi stagionali ovviamente diversi cos’è che accomuna queste due squadre a livello anche storico che hai trovato simile, e che ti ha fatto innamorare di entrambe? Se dovessi dare un titolo musicale ad entrambe quale useresti?
“La cosa che accomuna principalmente le due squadre è senza dubbio il tifo e il senso di appartenenza che hanno le due tifoserie per le due squadre che è incredibile. Il Cagliari l’ho amato grazie a mio padre che fin da piccolo mi faceva vedere le partite della compagine sarda e il loro amore per questa squadra è incredibile nonostante le annate anche difficili magari con la salvezza raggiunta in extremis. L’Inter? L’ho iniziata a tifare quando ci siamo trasferiti a Milano grazie anche ad un mio cugino e al mio migliore amico e avevo praticamente 10 anni quando ho iniziato a farlo, e devo dire anche che come cosa in comune entrambe hanno Barella nel quale mi ci rivedo tantissimo essendo anche io un ragazzo sardo trasferito a Milano. Che canzoni attribuirei? Beh per il Cagliari fino l’ultimo respiro visto che fino alla fine è li per lottare per il suo obiettivo e l’Inter invece amaro in bocca visto anche il finale di questa stagione”
In alcune tue interviste presentando Camiseta hai sottolineato il fatto di come una maglia possa diventare come seconda pelle e rappresentarti, collegandoci a ciò che è successo a Monaco tutta l’Inter ha deluso contro il Psg ma chi è stato colui che ti ha deluso maggiormente e che invece nutrivi maggiori aspettative e che non ha sentito la maglia nerazzurra come una seconda pelle? Ti aspettavi da quel fallo laterale concesso dal Psg che la partita sarebbe stata complicata per i nerazzurri?
“Beh praticamente quasi tutti più che altro perchè l’atteggiamento della squadra è stato sbagliato sotto tutti i punti di vista e non hanno rispettato le aspettative iniziali che tutti noi tifosi avevamo. L’unico che ci ha messo cuore e tanto impegno e che ha provato a far qualcosa è stato Dumfries, però ripeto trovare delle note positive dopo un 5-0 è veramente difficile e le riserve non hanno fatto più di tanto. La rimessa? Beh diciamo di si perchè per molti è sembrato un potenziale errore, mentre invece già da li il Psg aveva fatto capire che partita sarebbe stata, ciò non toglie però che nonostante i 2 gol in rapida successione mi aspettavo un atteggiamento migliore da parte dell’Inter”
Inzaghi ha lasciato l’Inter in maniera inaspettata per approdare in Arabia a guidare l’Al Hilal e molti tifosi attribuiscono le colpe di questo addio del tecnico piacentino alla dirigenza e alla proprietà, sei anche tu di questo parere o ritieni anche anche l’ex Lazio ha delle colpe specialmente nel modo in cui ha salutato?
“Il modo in cui ha salutato Inzaghi mi aspettavo sinceramente avvenisse in modo differente vista l’intensità di questi 4 anni alla guida dell’Inter, ma sinceramente alla società non do affatto colpe perchè si è vista totalmente impreparata nella ricerca di un nuovo allenatore e quindi le responsabilità non le do a loro. Se fosse rimasto con un mercato importante? Direi proprio di no perchè l’offerta araba era talmente ghiotta che era difficile poter dire di no a prescindere se gli avessero fatto un mercato di livello in stile Psg o Bayern”
L’Inter riparte da Chivu che dirigerà già la squadra durante il mondiale per club, ti chiedo perchè secondo te è un azzardo la scelta di dar fiducia al tecnico ex Parma e perchè invece può essere una decisione vincente e in cosa può dare una ventata d’aria fresca per la squadra? Ti aspetti una rivoluzione ampia della rosa già quest’anno o è graduale?
“Secondo me la scelta di ripartire da Chivu è ottima perchè ha dalla sua il senso di appartenenza essendo da sempre un grande interista avendoci giocato tanti anni da calciatore, e iniziato la sua carriera nel club meneghino come allenatore. Certo è chiaro che c’era la possibilità di poter prendere nomi più altisonanti come ad esempio Allegri che mi piace tantissimo dai tempi di Cagliari, e secondo me al Milan non avendo anche le coppe farà benissimo. Il tecnico toscano avrebbe fatto benissimo anche all’Inter perchè è un allenatore che sa gestire i campioni e l’Inter è in un momento storico in cui deve gestire visto che i campioni in rosa li ha e anche tanti. Rivoluzione? Mi aspetto cambiamenti più che altro riguardo l’età anche se comunque la società sta facendo capire di voler andare su questa strada visti gli arrivi di Sucic e Luiz Henrique, poi l’idea Bonny in attacco mi piace tantissimo”
Secondo te quale calciatore può trarre beneficio dalle idee di calcio di Chivu alla luce di quanto visto dal tecnico a Parma e se Frattesi che era in conflitto con Inzaghi alla fine resterà in nerazzurro.
“Frattesi è un giocatore fondamentale e con l’idea di calcio che ha Chivu che è un tecnico che ama molto l’attacco lo vedo benissimo e l’Inter lo deve assolutamente tenere perchè cederlo ad una rivale sarebbe un grandissimo peccato, poi secondo me anche i centrocampisti possono beneficiare del cambio tecnico, e Thuram può fare davvero bene e magari chissà seguire le orme di un grande ex compagno del tecnico rumeno ovvero Samuel Eto’o”
Nonostante abbia vinto lo scudetto il Napoli, l’Inter è ancora la squadra da battere e quali possono essere le sue rivali considerando anche il cambio di guida tecnica di molti club e quale ti affascina di più? La permanenza di Conte a Napoli sapendo il carattere del tecnico può essere un beneficio o un problema per gli azzurri
“L’Inter non lo so se sia ancora la squadra da battere perchè il Napoli ad esempio parte forte dal titolo vinto, Conte è rimasto e al tecnico stanno facendo un mercato veramente di livello. Il Milan non ha le coppe e come detto con Allegri potrebbe essere una spina nel fianco per le rivali, mentre la Juventus confermando Tudor vuole dare un segnale di continuità e fa benissimo, la Roma con il duo Gasperini-Ranieri farà molto bene mentre colei che vedo leggermente indietro attualmente è l’Atalanta perchè ripetersi dopo gli anni di Gasperini sarà complicato a prescindere dal fatto che ora ci sia Juric”
E’ storica e ormai nota la rivalità tra Inter e Juventus e in particolare tra le due tifoserie, quale la partita più iconica che ti ricordi da tifoso tra queste due squadre e quale invece quella che ti ha fatto veramente più arrabbiare?
“Le rivalità non mi interessano, per me nello sport conta molto il rispetto e non l’odio tra le tifoserie. Io per esempio lavoro con un produttore che è tifoso sfegatato juventino eppure ci vado molto d’accordo essendo io una persona che vede lo sport anche in modo oggettivo e tranquillo, e la cosa che per me conta è tifare la mia squadra non odiare le altre. La partita più iconica tra Inter e Juve? Senza dubbio il 4-4 di quest’anno che mi ha fatto anche allo stesso tempo arrabbiare perchè sei in vantaggio di 2 gol non puoi farti recuperare cosi, a prescindere da Yildiz che è stato protagonista assoluto”
Quand’è che hai capito che l’Inter aveva perso lo scudetto al cospetto del Napoli, e se secondo te alla fine è stato un azzardo il gesto delle dita di Inzaghi con il tre? Cosa pensi di coloro che dicono che l’Inter ha beneficiato della Marotta League?
“Lo scudetto l’Inter lo ha perso nel pari con il Parma, e li si era palesemente capito che non c’erano più speranze per una rimonta sul Napoli, perchè al Tardini la squadra ha perso punti focali e non do assolutamente colpa al fatto del pari contro la Lazio, perchè non puoi arrancarti alla fine e sperare che il Napoli cada, perchè i punti dovevano essere fatti prima. Il gesto del tre di Inzaghi? Non mi è piaciuto come non mi è piaciuto anche il discorso di Mkhitaryan il quale diceva che eravamo ingiocabili, perchè per fare quei gesti o esternazioni cosi forti bisogna prima conquistare trofei o raggiungere gli obiettivi non si deve parlare prima. Marotta League? E’ normale che venga detto cosi perchè anche la Juve quando vinceva sempre si diceva che rubava ma il problema è la classe arbitrale che è completamente da rifare da capo”
La Nazionale con ogni probabilità dovrebbe ripartire da Gattuso, ecco secondo te non ripartire da un nome big in vista della qualificazione al mondiale può essere un punto a sfavore per gli azzurri oppure la grinta del tecnico calabrese può essere da scossa al gruppo? Se fossi Gattuso da quali calciatori ripartiresti e quali errori attribuisci a Spalletti
“L’arrivo di Gattuso in Nazionale sarebbe un punto a favore per gli azzurri perchè è un tecnico di esperienza nonostante non sia considerato un nome top, e non per forza per far bene bisogna ripartire necessariamente dal nome big perchè il tecnico calabrese è un uomo dal grande senso di appartenenza e questo per la squadra serve visto la situazione drastica e può far tirar fuori dal gruppo quello che serve. Errori Spalletti? Difficile poterlo dire ma è chiaro anche in vista del mondiale da non fallire c’era bisogno di un cambiamento. Da chi ripartirei fossi in Gattuso? Dalle certezze come Donnarumma, Bastoni, Barella e Kean ma anche dai giovani come Baldanzi, Pio Esposito e magari anche Mancini che anche se è aggressivo nel modo di difendere è un calciatore di livello elevato”
Quali sono i tuoi progetti musicali futuri? Puoi anticipare qualcosa?
“Dopo l’uscita di Camiseta uscirà un altro album che si chiamerà Samba do Malandro, anch’esso fresco ed estivo a carattere calcistico che parla di estate come detto ma anche di aspetti di vita giovanili collegati al calcio che specialmente in questo periodo è una grandissima valvola di sfogo”